Tragedia di Grottaglie Beniamino e Fiorenza litigavano spesso Uccisa da un colpo al viso - La Gazzetta del Mezzogiorno

2023-03-23 14:51:56 By : Ms. Jannat Mia

di Monica Arcadio TARANTO - Beniamino Ligorio, bracciante agricolo, 33enne, nato a Villa Castelli, sottoposto a fermo di polizia giudiziaria per l’omicidio volontario della sua compagna Fiorella De Luca - 28enne tarantina, uccisa con un colpo di pistola alla fronte - verrà ascoltato in mattinata dal pm Marina Mannu e dal gip Patrizia Todisco. A quest’ultima spetterà decidere sulla convalida del provvedimento adottato all’alba di sabato scorso. Una tragedia maturata in circostanze non ancora del tutto chiare. L’uomo stesso, il giorno precedente, aveva maturato l’idea di togliersi la vita a causa dei continui litigi con la compagna. Nel pomeriggio di oggi, invece, il medico legale Marcello Chironi eseguirà l’autopsia sul cadavere della vittima. L’esame servirà a stabilire l’esatta dinamica di quanto è accaduto venerdì pomeriggio in quella modesta casa di via Mastropaolo nel centro storico di Grottaglie dove la coppia viveva da sei mesi, ma anche a capire se la donna fosse davvero al quinto mese di gravidanza, così come in paese si vocifera. Ligorio, assistito dall’avvocato Ciro D’Alò che aveva chiamato immediatamente dopo il fatto, ha dichiarato di non essere a conoscenza di quest’importante particolare. Così hanno detto anche i genitori della donna. Ligorio ha raccontato tra le lacrime di aver ucciso Fiorenza per sbaglio. Stava maneggiando una pistola modificata, calibro 8 mm, e per dimostrare alla giovane compagna che l’arma era scarica. L’avrebbe quindi puntata contro di lei premendo il grilletto. Un solo colpo, esploso a una distanza di circa un metro, ha provocato la morte immediata della ragazza. Il tragico epilogo di una giornata trascorsa serenamente e gioiosamente, stando a quanto raccontato dall’uomo, dopo aver pranzato insieme, aver fatto dei lavoretti in casa e vissuto momenti di intimità. In mattinata Fiorenza aveva scritto con vernice in spray «Ti amo Beniamino. By Fiore» sul pavimento sotto i portici del centro storico, a poca distanza dall’abitazione, nel luogo in cui Ligorio parcheggiava sempre l’auto quando rientrava a casa. Non è chiaro cosa sia poi accaduto in quegli istanti in cui quel colpo di pistola, intorno alle 18, ha ucciso la donna. I due figli della De Luca, avuti da una precedente relazione, erano a giocare con dei coetanei nella vicina piazzetta e non si sono resi conto di nulla. Sono stati affidati ai parenti. Testimoni parlano di alcuni litigi avvenuti nei giorni precedenti. La gelosia sarebbe stata quindi il movente del gesto, secondo gli inquirenti che hanno lavorato tutta la notte per ricostruire gli ultimi giorni di vita di Fiorenza De Luca e capire quale sia stata la causa scatenante dell’omicidio. La versione dell’incidente, raccontata da Ligorio, non ha infatti mai convinto i poliziotti coordinati dal pm Mannu che sabato mattina al termine di un lungo interrogatorio, lo hanno sottoposto a fermo di polizia giudiziaria. La pistola era detenuta illegalmente. Si tratta di un’arma modificata completa di caricatore con cinque proiettili, uno dei quali in canna. La pistola sarebbe stata trovata dall’uomo nelle campagne di Martina un anno e mezzo fa e l’avrebbe tenuta perchè così si sentiva «sicuro».

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